Illusionista di campagna (La tenda rossa), 1938
Giuseppe Capogrossi (Roma 1900 – 1972)
Illusionista di campagna (La tenda rossa)
olio su tela
1938
cm 112,2 x 95,5
Alla Quadriennale di Roma del 1939 Giuseppe Capogrossi ebbe una sala personale ove espose un gruppo di ben sedici opere, diverse, di grandi dimensioni.
Il soggetto di questo dipinto è l’assenza: l’illusionista che, come il pittore, con la sua magia fa scomparire sé stesso, mostrando un mondo alterato e impossibile pur nell’apparente quotidianità. Un sipario sostenuto non si sa da cosa, alcuni oggetti abbandonati sottolineano l’assenza del misterioso e invisibile personaggio.
Qualche anno prima Roberti Melli, compagno di strada dell’artista, aveva riassunto così i caratteri poetici di Capogrossi: «La cosa creata è come sospesa nell’aria, le forme vi sono suscitate come all’improvviso in atteggiamenti muto-parlanti e appoggiano sui piani lievemente con una intenzione di idoli e di fantasmi. Tutto vi è quieto, al suo magico posto, come avvolto da un fato e pare che il menomo squilibrio debba provocare, il dramma, aprire il precipizio, scatenare la tempesta. Fra la cosa creata e lo spettatore v’è un diaframma: l’attesa».
Laureatosi in Giurisprudenza, nel 1923 frequenta la Libera scuola di nudo di Felice Carena, in quel tempo tra le più accreditate di Roma.
Tra il 1927 e il 1933 compie ripetuti soggiorni a Parigi, e partecipa alle prime collettive, dove elabora una pittura figurativa e tonale che si ricollega a fonti classiche italiane: caratteristiche che lo identificano con il gruppo di artisti italiani definiti con il termine Ecole de Rome (da cui quello di Scuola Romana).
D’ora in avanti partecipa a numerose mostre in gallerie private e spazi pubblici.
Con il graduale abbandono della figurazione, dopo un breve periodo di esperienze a carattere neo cubista (1947-1949), approda a un rigoroso e personale astrattismo caratterizzato da una unica forma-segno che coniugandosi in infinite variazioni arriva a costruire lo spazio del quadro. Espone le opere della sua nuova maniera alle più importanti mostre italiane e straniere.
Dal 1940 diviene titolare dell’insegnamento di Figura disegnata al Liceo artistico di Roma fino al 1966, anno in cui viene chiamato alla cattedra di Decorazione nell’Accademia di Belle Arti di Napoli fino al 1970.
Nella sua lunga carriera artistica ottiene numerosi premi e riconoscimenti: nel 1971 il Ministero della pubblica istruzione gli conferisce la medaglia d’oro per meriti culturali.